Diastasi addominale, i casi più frequenti
Introduzione
In questa pagina vogliamo descrivere i casi più frequenti di diastasi addominale, abbiamo notato infatti che le storie dei pazienti spesso si ripetono e probabilmente se siete affetti da diastasi potrete confrontarvi con le esperienze dei nostri pazienti.
Identikit dei nostri casi di diastasi più frequenti
- Donna
- 2 gravidanze
- IRD (Inter Recti Distance) in media di 6 cm
- Possibile insorgenza della patologia dopo la prima gravidanza e aggravamento in occasione della seconda
- Età in media 41anni
- Storia di sport inefficace nel tentativo di rientrare nella forma addominale desiderata
- Normale peso corporeo (a dispetto dell'abnorme volume addominale)
- Tre sintomi principali 1) abnorme gonfiore addominale 2) mal di schiena 3) Bisogno di urinare frequentemente
- Comparsa in alcuni movimenti di deformità della linea mediana (la cosiddetta "pinna" dovuta alla diastasi) ed estroflessione dell'ombelico (causata da ernia ombelicale)
-Nel 90 % dei casi presenza di ernie della linea mediana
-Nel 70% dei casi presenza di pelle in eccesso, smagliature e irregolarità del pannicolo adiposo
Tipico storia clinica e cose da evitare
Con l'aumento di volume addominale che si verifica in gravidanza, le fibre tendinee che compongono la Linea Alba si indeboliscono e si disgregano portando all'allonatnamento dei muscoli retti ed alla perdita del potere contenitivo della parete addominale nel suo complesso.
Le gravidanze con importante quantità di liquido amniotico in soggetti per loro natura esili sono più a rischio.
Quasi la regola che il paziente si accorga solo dopo diverso tempo rispetto al parto dei segni tipici della diastasi.
Nel tempo intercorso tra il parto e la diagnosi di diastasi molti pazienti si sono dedicati fin troppo assiduamente all'esecuzione di esercizi addominali inefficaci o talvolta controproducenti.
Abbiamo riscontrato che, in mancanza di una diagnosi, una quota di pazienti si è rivolta in prima battuta ad allergologi o a gastroenterelogi, senza risolvere alcunché.
Infatti i sintomi gastrointestinali della diastasi, non sono primitivamente originati dai visceri, ma scaturiscono dall'inefficace contenimento della parete addominale.
Accade quindi che dopo i pasti il volume addominale aumenti abnormemente, ciò non è da ricondurre ad alcuna allergia o ad alcun malfunzionamento del tratto digerente, ma "soltanto" all'inefficacia della parete addominale nel contenere i visceri nella fase di digestione.
Un'altrettanto considerevole quota di pazienti dove prevalgono i sintomi posturali, si sono inizialmente rivolti a fisioterapisti o specialisti della spina dorsale, sempre senza risolvere completamente.
Effettivamente spesso è riscontrabile un'accentuazione della lordosi lombare, ma anch'essa è secondaria al mancato contenimento addominale.
Per questo motivo il solo lavoro sulla postura si rivela insufficiente e l'approccio più logico rimane quello di ricostruire l'integrità della parete addominale.
La diagnosi specialistica
Una non trascurabile percentuale di pazienti ha scoperto di essere affetta da diastasi addominale con l'autovalutazione.
Benché sia di moda l'autovalutazione per la diastasi addominale l'unica diagnosi veramente validata è quella dello specialista chirurgo di parete addominale.
Altri pazienti invece si sono rivolti in prima battuta direttamente al medico radiologo per un'ecografia dell'addome.
Bisogna tuttavia considerare che la patologia è di pertinenza chirurgica ed il medico radiologo di per sé potrebbe incappare in possibili male interpretazioni dei suoi stessi esami.
I tessuti da misurare infatti sono elastici e le misure cambiano notevolmente a seconda della regione della linea mediana esaminata e della posizione/sforzo del paziente al momento della misurazione.
Accade quindi frequentemente che la reale entità del gap muscolare (denominato IRD Inter Recti Distance) venga sottostimata dal radiologo perché l'esame è stato eseguito a riposo o senza la giusta pressione della sonda ecografica.
Anche le tac o le risonanze magnetiche pur fornendo un immaging molto accurato nel complesso, non tengono conto della deformabiltà dei tessuti e non permettono di eseguire l'esame divaricando i muscoli retti al massimo.
Gli esami strumentali sono pertanto una parte importante della diagnosi ma devono essere interpretati dallo specialista chirurgo di parete addominale che rimane il professionista di riferimento da consultare nel sospetto di diastasi dei muscoli retti addominali.
Diastasi addominale, la ricerca del miglior chirurgo
Nei casi ove l'entità della diastasi comprometta la qualità di vita oltre che la forma fisica il paziente si ritrova a cercare il miglior chirurgo al quale affidarsi.
Una significativa percentuale di pazienti ha consultato inizialmente un chirurgo estetico per poi rendersi conto che l'intervento proposto sarebbe stato tutt'altro che estetico comportando vistose cicatrici oltre che un'assetto muscolo tendino asimmetrico e distante dall'anatomia originale (come descritto nel capitolo specifico riguardante le plicature anteriori dei retti).
Altri pazienti sono incappati in proposte di tecniche solo apparentemente "mini invasive" ma che in realtà prevedevano sovvertimenti anatomici e reti a contatto con i visceri come avviene per esempio nelle tecniche laparoscopiche.
I pazienti che si sono rivolti a noi hanno invece trovato risposta alla loro ricerca di una ricostruzione strutturalmente fedele all'anatomia originale, senza reti a contatto con i visceri, quindi veramente non invasiva e con un approccio senza vistose cicatrici.
Infine i pazienti che si sono affidati a noi hanno avuto un'ulteriore conferma dalla più ampia casistica internazionale robotica, documentata con centinaia di video e foto di diastasi addominale prima e dopo nonché interviste ai pazienti operati.
Dinamiche comuni pre e post-intervento
Una preoccupazione piuttosto frequente è quella della gestione dei figli (se ancora piccoli) nel periodo post-operatorio.
Fortunatamente la guarigione nelle tecniche robotiche che eseguiamo è rapida e già dai primi giorni dopo la dimissione si ha un'ottimo livello di autonomia che consente di gestire tutti gli aspetti della vita domestica e della cura dei figli anche in età neonatale.
La ripresa del lavoro è un'altro argomento che spesso preoccupa, ma anche in questo caso sono stati fatti passi da gigante rispetto alla chirurgia tradizionale ed attualmente i nostri pazienti riprendo il lavoro in ufficio in media a due settimane dall'intervento mentre chi ha un lavoro più dinamico riprende in media settimana dopo.
Nella maggior parte dei casi le pazienti hanno trovato un valido appoggio nei famigliari durante la convalescenza ma anche nei casi di pazienti single o con famigliari lontani il tutto si è svolto senza particolari difficoltà.
Dopo la dimissione sono necessari in media tre controlli periodici nelle prime tre settimane per rinnovare le medicazioni.
Diastasi addominale, foto e immagini prima e dopo
In questo paragrafo vengono illustrate le foto di diastasi addominale prima e dopo dei casi più tipici che operiamo.
Le foto prima e dopo diastasi addominale sono state eseguite tra 6 mesi e un anno dall'intervento, sono rigorosamente a paziente in piedi e nella stessa posizione.
L'inquadratura è la stessa nel prima e nel dopo e lo sfondo è volutamente ambiente nell'ambulatorio delle visite di controllo.
Diastasi robotica, testimonianze recensioni e opinioni dei pazienti
Alcune testimonianze recensioni e opinioni dei pazienti dopo intervento in chirurgia robotica per diastasi addominale eseguito dal Dott. Darecchio.